Il dolore è un prodotto del nostro cervello, un output che può essere fortemente influenzato dai nostri comportamenti, credenze e abitudini.
Questo risente dell’importanza che il soggetto ne dà all’interno della propria vita.
Esempio: un soggetto particolarmente sensibile è a rischio di dolore cronico, è quella persona che si ascolta in continuazione e smette di muoversi per paura di fare dei danni oppure si ritiene troppo vecchio per poter gestire la sua sintomatologia. Inoltre, tanto più il corpo sperimenta la condizione dolorosa e tanto più si sensibilizzerà ad essa, provocando un abbassamento della soglia ed un relativo aumento della percezione dolorosa.
Anche gli stati d’ansia relativi alla propria condizione possono aumentare la sintomatologia .Va sottolineato poi che né l’invecchiamento né le eventuali anomali anatomiche riscontrabili negli esami strumantali siano direttamente correlate con la sintomatologia.
Il vostro fisioterapista sarà ben lieto di illustrarvi tutti i meccanismi che regolano il dolore in modo tale da darvi uno strumento per poterlo gestire e sconfiggere.